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10 ragioni per cui non dovresti gestire da sol* il tuo sito web

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Ci piacerebbe sapere chi è stato il primo ad aver messo in testa ai propri clienti l’idea che potessero gestire il loro sito web “altrettanto facilmente che se usassero un word processor”.

Da quel fatidico giorno in cui questa idea è stata lanciata per la prima volta, abbiamo assistito alla comparsa progressiva di siti di cattiva qualità.

Forse non sempre si tratta di siti scadenti, ma concorderete con il fatto che, in genere, esiste una relazione direttamente proporzionale tra lo scadimento della qualità di un sito e la quantità di tempo che il suo proprietario ha impiegato per gestirlo autonomamente.

Poi sono arrivati gli sviluppatori di CMS a incoraggiare l’idea che grazie ai loro software chiunque potesse creare un sito in modo rapido e semplice. In una certa misura questo è vero. Chiunque può costruire un sito web, ma non ne consegue necessariamente che tutti dovrebbero costruirne uno!

Anche un bambino di 5 anni è in grado di disegnare un aereo. Ma non saremmo certamente così folli da andare a esporlo in una galleria d’arte, al massimo potremmo appenderlo sul frigorifero.

Eppure, ciò equivale più o meno direttamente a quel che stanno facendo questi costruttori di siti web amatoriali. Non stiamo dicendo che non vi sia posto per i dilettanti, soprattutto quando è chiaro che il sito web è destinato a essere un sito amatoriale che si è costruito solo per passatempo.

E’ tutt’altra cosa, però, quando i siti dilettantistici vengono usati per rappresentare aziende e organizzazioni.

Il danno ormai è fatto e, a meno che non ci sia un’improvvisa illuminazione di massa, continuerà a sussistere la domanda che ogni nuovo cliente si fa: “Sarò in grado di aggiornare e gestire autonomamente questo sito?”

Ebbene, gli sviluppatori di siti web non possono dirlo apertamente. Si limitano a sospirare silenziosamente e a dare una docile risposta affermativa, sussultando mentalmente al pensiero che quello sarà l’ennesimo sito che monitoreranno a distanza e poi saranno costretti ad eliminare dal proprio portfolio, dopo aver preso atto che il cliente lo avrà rovinato a sufficienza.

Laddove un tempo i clienti erano terrorizzati al pensiero di smanettare in campo informatico, ora lo considerano un diritto. Ovviamente, come acquirenti e titolari del sito hanno questo diritto, ma chi sviluppa siti web dovrebbe essere completamente sincero con loro e dirgli:

“Certo, potrete autogestire il vostro sito ma onestamente non possiamo nascondervi che farete solo pasticci.”

I principali responsabili di questo cambiamento nelle aspettative e nella mentalità dei clienti sono i software CMS come WordPress, Drupal, Joomla ecc. In un mondo ideale, lo scopo di un CMS sarebbe solamente quello di rendere più semplice a designer, sviluppatori e gestori di contenuti il progettare, lo sviluppare e il gestire siti web.

Fatalmente, tuttavia, qualche visionario malaccorto ha deciso a un certo punto di lanciare l’idea che il cliente dovesse avere autonomo controllo sul contenuto del proprio sito. Il che spiega come ci si possa ritrovare con un’immagine larga 900px in una colonna destinata a contenerne una di 200px. E l’immagine sarà pure a 300dpi, salvata in formato .tif o magari .bmp, nelle migliori delle ipotesi (SIGH!)

È una regola, universalmente vera, che la pagina che tu sviluppatore web professionista hai preparato con la massima cura per i motori di ricerca sarà il primo contenuto che il tuo cliente modificherà. I clienti ignoreranno completamente quello spazio bianco che tu avevi previsto. Oppure copieranno in rete e incolleranno per metà un codice JavaScript, per poi incolpare te quando il sito non funzionerà più. Combineranno allegramente quattro stili di font diversi nello stesso paragrafo.

Insomma, se esiste qualsiasi modo per poter rendere orribile il design che tu avevi realizzato con cura, i clienti “smanettatori” lo troveranno.

Le 10 ragioni per cui non dovresti autogestire un CMS

Rivolgendoci a te imprenditore o libero professionista, vogliamo farti presente alcuni aspetti importanti che dovresti tenere presente prima di avventurarti nella gestione autonoma del CMS del tuo sito aziendale.

Consideriamo prima il lato positivo del CMS. Permette di sviluppare siti più velocemente, a patto che si sappia già esattamente come dovrà essere l’aspetto del sito. Seconda cosa, a seconda del CMS che si sceglie, si può avere accesso a una vasta libreria di strumenti e plug-in che aiuteranno ad aggiungere facilmente funzionalità al design.

Vogliamo parlare anche degli aspetti negativi dei CMS? Perchè ci sono…

  1. Le vulnerabilità della sicurezza del CMS prescelto diverranno le vulnerabilità di sicurezza del tuo sito se il CMS e i plugin installati non saranno adeguatamente aggiornati e protetti.
  2. Le cose accadono. La probabilità di errore esiste, non è una questione di SE, ma QUANDO accadrà. E quando sarà successo, individuare la causa di un crash (errore di codice, malware o hosting) sarà solo la metà del problema. Dovrai ancora rimettere tutto il sito a posto.
  3. I CMS spesso rendono complesse le operazioni semplici…
  4. Tutti gli editor online WYSIWYG disponibili presentano stranezze e problemi. Ne consegue che “quello che vedi è… quasi quello che ottieni”, ma non del tutto!
  5. Per i siti più piccoli, che non hanno bisogno di accedere all’intera gamma di tecnologie offerta da un CMS, il CMS è una risorsa per certi aspetti eccessiva, che spesso implica per il cliente una ripida curva di apprendimento.
  6. Una gestione sbagliata del CMS può appesantire le pagine web, il che può aumentarne il tempo di caricamento e ostacolarne le prestazioni. Se per caricare il tuo sito web occorrono più di un paio di secondi,  è il tuo business a rimetterci.
  7. Conosci il modo più efficiente per configurare un database? Sai quali sono le migliori pratiche SEO per ottimizzare il sito? Qual è la tua conoscenza degli standard W3C? Se non hai una profonda padronanza di tutte queste cose, come fai a sapere che cosa stai tralasciando nel tuo CMS? Non possiamo essere esperti in tutto, motivo per cui in genere dovremmo lasciare la chirurgia ai medici chirurghi e la gestione di un CMS aziendale ad un esperto di gestione siti web.
  8. Alcuni CMS non sono immediatamente compatibili con il SEO, potrebbe essere necessario modificarne le impostazioni per rendere le pagine analizzabili dai motori di ricerca. Vuoi davvero delegare l’ottimizzazione SEO del tuo sito a un plugin?
  9. L’autogestione consente al cliente di modificare il progetto originario, ma chi gli fornisce assistenza in caso di necessità?
  10. “Il tempo è più prezioso del denaro. Puoi fare più denaro, ma non puoi avere più tempo.” (Jim Rohn, noto imprenditore americano). Autogestire un CMS significa dover investire molto tempo, sia nella gestione manuale che nell’apprendimento delle tecniche di base, che potresti impiegare in modo più proficuo in attività strategiche per il tuo business.

Conclusioni

In conclusione, un CMS offre molti vantaggi ai progettisti, agli sviluppatori e ai gestori di contenuti per quanto riguarda uno sviluppo rapido e un accesso discretamente semplice a funzioni avanzate. Ma è giunta l’ora di smettere di considerarlo come un sistema per i clienti di gestire autonomamente i propri siti aziendali, perché in realtà rischiano di ritrovarsi prima o poi a dover correre ai ripari.

Se a te imprenditore o libero professionista, può sembrare che mantenere un sito da solo attraverso l’uso di un CMS ti fa risparmiare, sappi che un tuo errore potrebbe costarti molti euro e molte ore di lavoro perse.

Non gestire il tuo sito aziendale da solo. I rischi sono troppo grandi.

Semplificati la vita delegando la gestione del tuo sito